sabato 1 dicembre 2018

La grande invasione - la migrazione autunnale delle Gru 2018 - 1 parte (dati scientifici)

L'autunno 2018 resterà per tutti gli amanti delle Gru (Grus grus) una stagione speciale: all'inizio ci si chiedeva dove fossero finite, viste le scarse osservazioni a fine ottobre e inizio novembre, periodo che negli ultimi anni ha portato numerose osservazioni in Nord Italia principalmente. Ci si domandava se fossero passate tutte durante qualche nottata, oppure se avessero cambiato rotta. In realtà il clima particolare di questo autunno nell'Europa centrorientale (ormai sta diventando un'abitudine negli ultimi anni!) con temperature sempre oltre la media (a volta più calde che in Italia dove invece subivamo pioggia insistente e a tratti torrenziale) ha permesso alle gru di trattenersi più a lungo del solito nei quartieri di stop-over.




7 novembre 2018 Rivoli (TO): gru in transito


Faccio un excursus per chi non conosce a fondo la migrazione della gru (e lascio un po' di pathos per la Grande Invasione :D ). Le gru sono nidificanti in Nord Europa (Russia, Scandinavia, Paesi baltici principalmente), estinte come nidificanti in Italia, dove sono invece Migratrici regolari e Svernanti. Negli ultimi anni (anni 90 circa) si è notato un'espansione della specie in Europa dopo secoli di contrazione numerica e di areale (Brichetti P. &Fracasso G., 2004; Ornitologia Italiana vol.2 - Tetraonidae - Scolopacidae. Alberto Perdisa edizioni, Bologna) e questo ha portato ad un aumento delle osservazioni anche durante i periodi migratori.
In realtà sembra che in passato la gru fosse già conosciuta in Piemonte, questo si evince da alcuni toponimi come ad esempio la città di Grugliasco (TO) che, secondo alcune teorie (anche se manca la certezza) prenderebbe il nome proprio dal nostro trampoliere: e proprio una gru è il simbolo del comune dal 1613 (Fonte: Wikipedia).
L'aumento di osservazioni degli ultimi anni ha portato a vari studi sulla specie di diversi autori (per esempio Toni Mingozzi:
http://www.gpso.it/wp-content/uploads/2015/05/Mingozzi_Grus-grus-in-Italia.pdf?fbclid=IwAR3U8JqxTh9SkJDDaX0KBdU6DBijJXI8ARAhAyLuxSHsRqFVJDJiwtXDo-k )
e alla nascita di alcuni progetti più o meno amatoriali di monitoraggio della migrazione (per es. il Campo della Migrazione delle Gru organizzato al Borgarino di San Gillio (TO) dall'Associazione Naturalistica "le Gru" al quale partecipo da alcuni anni.  Questi monitoraggi ci hanno permesso di capire le principali rotte della specie.


La rotta principale è quella centro europea che passa a Nord delle Alpi, principalmente in Germania e Francia e raggiunge la Spagna passando dal lato più occidentale dei Pirenei  [ FIG 1 ].
La seconda invece è diretta verso Sud e raggiunge il medio oriente e il lato orientale dell'Africa. E le nostre gru?  Una parte di quelle che migrano verso Sud si ferma in realtà ad Hortobagy (e zone limitrofe) in Ungheria dove rimane per alcune settimane finchè i venti gelidi dalla Siberia non li costringono a partire (negli anni passati il periodo era a cavallo di fine ottobre-inizio novembre, negli ultimi anni sembra che il periodo sia più avanti nella stagione intorno a metà novembre). In Italia passano poi su diverse rotte: tendendo a sintetizzare possiamo dire che quelle che attraversano la pianura padana entrano generalmente dal confine friulano-sloveno e poi superano le Alpi piemontesi dalle vallate del cuneese per raggiungere la Spagna dalla parte più orientale dei Pirenei. Altre attraversano l'Adriatico dalla Bosnia per raggiungere il Centro Italia e poi attraversano l'Italia e il Tirreno per raggiungere il Sud della Francia. Un altra rotta passa ancora più a Sud dall'Italia meridionale per raggiungere probabilmente il Nord Africa.



 
FIG 1 : le rotte della gru in Francia (da www.faune-france.org; segnalato dalla pagina FB "Italian Ornitology" )

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